Diritto minorile e neuroscienze
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Nei miei contributi suggerisco un “diritto cognitivo” in materia minorile, un diritto cioè che utilizzi le neuroscienze al fine di indagare le diverse facce della soggettività umana.
Il dialogo tra diritto minorile e neuroscienze involge diversi temi: competenze genitoriali, capacità di discernimento del minore, imputabilità in sede penale, categorie penalistiche (dolo e colpa, riconoscibilità e/o prevedibilità del rischio, grado di partecipazione psicologica dell’imputato), crisi adottiva e devianza in adolescenza, neuroni specchio, bias cognitivi (in sede di ascolto, giudizio e decisione). Al di là della prova scientifica, ciò che è in gioco è un diritto delle relazioni familiari in grado di determinare cambiamenti significativi e di migliorare le condizioni di vita delle persone minori d’età.
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